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Intervista a Rosario Floridia tornato dall'O.N.U.

INTERVISTA UNLAB ROSARIO FLORIDIA              

1 Chi ti ha spinto a partecipare?

Durante l’incontro con il dott.  Paganucci mi sono subito entusiasmato all’idea di diventare un delegato dell’ONU, sebbene si trattasse di una simulazione, e nonostante i dubbi dei miei genitori ho insistito e sono riuscito a convincerli.

2 Quale è stata l’impressione del progetto?

Ho avuto delle iniziali difficoltà quando mi hanno affidato lo stato dello Swaziland a me sconosciuto e il topic che era attualissimo, ma grazie all’aiuto della docente Beatrice Nobile ho iniziato un percorso che mi ha portato alla realizzazione del position paper e dei discorsi sull’ebola e sulla trasmissione dell’HIV/AIDS nelle donne in gravidanza.

3 Quale è stata l’impressione di New York?

Appena atterrato in aeroporto ho subito avvertito il clima freddo della città e poi i grandi spazi che mi si presentavano davanti a mano a mano che ci dirigevamo verso Manhattan. L’altezza dei grattaceli è sicuramente una delle cose che inizialmente mi hanno disorientato ma che certamente mi resteranno  nel cuore e nella mente

4 Come erano organizzate le commissioni all’ONU?

Arrivati all’Hilton siamo stati ricevuti da una delegazione che si occupava delle singole nazioni e che ci hanno presentato un funzionario, una donna, dell’ambasciata italiana a New York, poco dopo ci siamo riuniti in una sala dove ci attendevano i chairman, gli organizzatori delle varie sessioni, che si sono presentati in lingua inglese e ci hanno esposto le loro commissioni di appartenenza. Riuniti nelle varie commissioni abbiamo iniziato le varie sessioni di lavoro  come ambasciatori.

5 Quali sono state le curiosità dei compagni al tuo ritorno?

Appena arrivato in classe mi hanno chiesto, in generale, dell’esperienza vissuta a New York e cosa avevo visto ,poi mi hanno chiesto dell’esperienza vissuta all’ONU e le emozioni che ho provato.

6 Hai qualche curiosità da raccontare?

La mattina prima della partenza era prevista la visita al Metropolitan  Museum e abbiamo trovato di fronte all’hotel una fila interminabile di limousine pronte a condurci al museo. Entusiasta sono salito su una limousine nera e ho capito che quando ci avevano detto “Salirete su una limousine” parlavano sul serio!

7 Cosa ti è rimasto di questa entusiasmante esperienza?

Ho ancora davanti agli occhi al città di New York e la sua frenesia con gli enormi grattacieli, il palazzo di vetro dell’ONU, ma soprattutto l’energia, la cura, l’attenzione e il rispetto che l’organizzazione ONU ha nei confronti di tutti i paesi. Tra noi “ambasciatori”, inoltre, si è creata una bella intesa nonostante la diversa provenienza, la diversa cultura e la diversa  lingua. Certamente sarà difficile ripetere un’esperienza simile che mi ha dato tanto in cosi pochi giorni.

 

Ripresa filmata  da Rosario Floridia

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